Perché e per chi fare video?

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La risposta è nell’etimologia, vedere e farsi vedere.

A oggi il macro-scenario social è questo:

  • Facebook conferma la spinta al video-first, su tutti i suoi canali: Facebook Live, IG Stories  e 2 nuove feature, AI Style Transfer e New Camera

  • Vine (piattaforma di mini-video) chiude, tristemente legata a Twitter
  • Twitter è come l’amico perennemente in crisi che non sai mai come ne uscirà, forse con una GIF
  • Snapchat e Musical.ly  si contendono i live video

Ci sono tutte le premesse per avere un 2017 orientato ai video e ogni grande o piccolo business, aziendale o individuale, avrà da divertirsi pensando a come integrare i video nella propria strategia al servizio del brand.

Pensiamo a come ci comportiamo noi quando guardiamo i video: di solito, andiamo a cercarli quando abbiamo un bisogno, che sia educativo,  di intrattenimento o di ispirazione.
E di solito, siamo più propensi a ricordarci un prodotto o servizio che abbiamo visto funzionare bene, vero?

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Passiamo adesso dall’altro lato, quello di chi ha un business.
Se vogliamo aggiungere i video alla strategia e dare un’offerta di valore dobbiamo conoscere bene le persone che vogliamo raggiungere e pensare come loro.

Con empatia, cerchiamo di immaginare di cosa hanno bisogno – un tutorial? una recensione? una pausa divertente? – e come possiamo aiutarle.

Per questo, è importante spostare l’attenzione sull’utilità che offriamo e non su quanto siamo “i migliori leader del mercato e della galassia”.
Nel dubbio, vale il detto “Show, don’t tell”.

I video poi aggiungono gli elementi non verbali di body-language, tono, mimica, contatto visivo, che sono esclusi dalla forma scritta.

L’elemento umano dà più forza al messaggio perché attiva le emozioni, che sono il motore più potente di ogni relazione e determinano le nostre scelte quotidiane,  di vita e di acquisto.
Attenzione però,se non abbiamo consapevolezza il body language può anche distruggere il messaggio !

via GIPHY

I video infine costruiscono reputazione e credibilità.

Questi sono risultati che si ottengono nel lungo periodo, investendo tempo, costanza e soprattutto ascoltando i feedback ricevuti per capire cosa funziona, cosa no e soprattutto capire il perché.

Un solo video non raggiunge l’obiettivo, invece una strategia che include anche i video ti aiuta ad andare verso l’obiettivo.

I video funzionano in qualsiasi business.
Mi sono divertita a immaginare degli esempi, da cui si può sviluppare un piano editoriale.

  • Negozio tradizionale. Fammi vedere che prodotti hai in vendita, perché hai scelto di tenere proprio queli in assortimento e spiegami come usarli.
    Sono le scelte che fai tu come negoziante che ti differenziano dal puro retail online e ti rendono speciale.
    Se mi spieghi come lavori, avrò più fiducia in te, e varrà la pena che attraversi la città per venire nel tuo negozio.
    A quel punto la competizione non è più sul prezzo ma sul tocco umano che tu e solo tu saprai dare.
  • Ristorazione e produzione alimentare. Mostrami come fai i dolci, come li impasti, come li decori. Fammi vedere che vendi davvero cose buone…ho già fame solo a pensarci e non vedo l’ora di passare a trovarti 🙂
  • Freelance. Guida o accompagnatrice turistica, ogni tot raccontami una curiosità della città in cui lavori, fallo anche in inglese o nella lingua straniera che più ti è congeniale. Promotore finanziario, spiegami cosa è successo sui mercati nell’ultima settimana.
  • Azienda, B2B o B2C poco cambia. Come uso i tuoi prodotti? Se è più facile farlo che dirlo fammelo vedere, mi semplificherai di molto il processo decisonale. E i tuoi clienti che dicono?
    Come ti prendi cura dei miei prodotti invece, se ti affido qualcosa?

Per fare dei video che deliziano chi li guarda ci sono altri 3 punti da tenere in considerazione.

  • L’85% dei video su Facebook sono guardati senza audio.
    Inserire i sottotitoli massimizza la possibilità che il tuo messaggio arrivi a destinazione nei massimo 7 secondi di attenzione dell’utente – il tempo di uno scroll.
  • Gestisci bene il tempo: se non è un nuovo episodio di Daredevil DEVI darmi un validissimo motivo per guardarti più di 30 minuti.
  • Se fai video lunghi, diciamo sopra i 10 minuti, pensare di estrarre l’audio e farci un podcast. Con un podcast, raggiungi comunque il tuo pubblico che ti sarà grato perché gli risparmi molto traffico dati.

Chiudo con un’infografica di riepilogo sulla potenza dei video del perchè meritano di essere inseriti nella propria strategia di marketing per il 2017.

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